Back

Zattera Ludico Emozionale

Il teatro ludico emozionale si basa molto su esperienze personali e su agire ed interagire assieme ad altre persone, avendo una attenzione totale su quello che succede attorno a noi nell’ambiente circostante e rimandando a chi è presente assieme a noi nello spazio scenico ciò che proviamo e sperimentiamo.
E l’abilità emotiva migliore per riuscire a relazionarsi con gli altri nello stesso luogo e nello stesso momento è l’empatia, che crea un ambiente favorevole a costruire connessioni con i compagni di gioco teatrale e crea armonia fra se stessi e il gruppo.

E riuscire a stare nel “ Qui ed Ora” durante gli esercizi teatrali risulta anche più facile, essendo questa attenzione riversata in un percorso ludico, e quindi si collega anche con un atteggiamento emotivo aperto ed inclusivo.
L’ascolto attivo è importantissimo in questo contesto, poiché si tratta pure e sicuramente in misura maggiore, di osservare il linguaggio non verbale e paraverbale delle persone che agiscono assieme a noi.

Tutte le ricerche dimostrano che il 7% , e solo quello, è ciò che grazie alla “parola” viene comunicato agli altri e che essi decodificano ed assimilano della nostra comunicazione.
Perciò il restante 93% è dato da ciò che fa il corpo.
Ed il corpo a teatro è lo strumento che viene usato principalmente per comunicare con gli altri, e soprattutto nel bambino, e questo è ancora più vero quando parliamo dei bambini più piccoli, la parola viene sovrastata nei giochi teatrali dalla mimica e dall’atteggiamento del corpo.

Quindi ecco qui che vi propongo un gioco teatrale che potrete fare coi bambini delle vostre classi, in cui l’osservazione dell’altro e come muove il corpo nello spazio è essenziale per la buona riuscita dell’esercizio e aiuta ad allenare proprio questa attenzione totale e consapevole di cosa fanno o dicono i compagni di gioco teatrale.

È derivato da uno degli esercizi più famosi: la Zattera.

Questa è una variante della classica zattera che vi abbiamo spiegato in un articolo precedente, e useremo questo esercizio perché se già avete provato a farla, avrete già con voi uno strumento su cui lavorare, ed aggiungere le nuove tecniche  che useremo, per sviluppare l’ascolto attivo che vi suggeriamo.
Ma intanto, per chi non l’avesse letto, cominciamo con una breve spiegazione della Zattera, su cui poi sviluppare le varie tecniche . 

In uno spazio abbastanza largo, fate muovere i bambini al ritmo della musica, dando indicazione che il pavimento su cui stanno camminando è una zattera, e quindi il peso dato dalla presenza di loro in movimento deve essere sempre distribuito in equilibrio, altrimenti la zattera si rovescia, se c’è troppo peso da una parte o dall’altra.
Quindi devono cercare di non lasciare spazi vuoti, e questi spazi devono essere all’incirca equidistanti uno dall’altro.

La difficoltà è data sia dalle andature che comunicherete mentre si muovono, ad esempio se dite “andatura Zero” devono andare  lentissimi, “andatura 5 “camminata normale, “andatura 10” camminata veloce e poi dallo STOP in cui fermerete la musica. 

A questo punto invitate i bambini a indicarvi, secondo loro, dove sono, se vi sono, punti più o meno vuoti sulla zattera, e diventa così un esercizio sulla consapevolezza dello spazio in cui muoversi. Piano piano, esercizio dopo esercizio, tutti collaboreranno a coprire in modo equilibrato tutto lo spazio scenico, e così oltre a conoscere se stessi e le proprie capacità, svilupperanno anche il lavoro di gruppo.

Poi aggiungete una emozione da giocare mentre si muovono “ sulla zattera ci si muoveva, arrabbiati, felici, disgustat ,  spaventati…” e così via. 

Ed ecco che magicamente avete aggiunto il paraverbale all’esercizio precedente, e si sposta il focus dell’attenzione a come esprimere queste emozioni in modo che gli altri le comprendano.

Poi potete aggiungere qualche cosa con le parole, come “ Mentre felici camminate sulla zattera dite il vostro nome sottovoce, e quando si ferma gridate il nome dell’amichetto o amichetta che avete più vicino o più lontano”… E poi potete aggiungere “quando si ferma dite tutti una cosa che vi piace fare, o mangiare, o giocare, guardare” e così via….

Le varianti sono tantissime, e solo la fantasia sarà il limite.
Adesso tutti sulla zattera, e buon teatro ludico emozionale a tutti.

Orietta Bernardi e Marcello Muccelli (maestro Ciambello).

Leave A Reply