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Ambientazione fantastica nel teatro per bambini

Nel teatro ludico emozionale i bambini esplorano se stessi e le proprie emozioni coinvolgendosi l’un l’altro in giochi simbolici fra risate, balli e divertimento.

Tutto questo può avvenire in uno spazio libero dato in uso dalla scuola, sia esso una classe coi banchi spostati su una parete, il salone d’ingresso, la palestra, uno spazio specifico nel giardino ombreggiato della scuola.

E mentre giochiamo le storie e il teatro assieme a loro trasformiamo questi spazi in altri mondi meravigliosi di fantasia o reali.

Per farlo usiamo la tecnica di giocare le storie e i loro personaggi in una ambientazione fantastica.

Questo perché far proiettare dentro la mente dei bambini scenari immaginari, che poi verranno descritti e messi in scena da loro stessi, facendo finta di esserci immersi in essi durante il gioco simbolico, permetterà di vivere in maniera più intensa le emozioni provate, restando in un luogo fisico sicuro, uscendo ed entrando dentro di esse, ed inoltre sotto l’osservazione di un facilitatore che ne avrà cura, e nel caso venisse richiesto il suo aiuto dai bambini, potrà aiutare a viverle e a descriverle, anche giocandole assieme a loro.

Infatti i bambini hanno dentro di loro mondi meravigliosi fatti di fantasia, e sarà bellissimo viaggiare assieme a loro in questi regni di sogno che via via trasformeranno il nostro spazio scenico in luoghi di fiaba, reali,  magici e fantastici.

Per farlo basterà invitare i bambini a pensare ad un luogo in cui piacerebbe giocare ed essere in quel momento, e dire che trasformeremo l’ambiente che ci circonda in quello stesso luogo, e poi che ci giocheremo tutti assieme.

Qualcuno può suggerire che siamo tutti in un bosco, e allora ci trasformeremo tutti in animaletti del bosco, e giocheremo ad essere quegli animaletti imitando andature, movimenti,voci, dimensioni, pesantezza o leggerezza degli animaletti.

Possiamo fare tutti lo stesso animaletto all’inizio, ad esempio tutti scoiattoli che saltellano, poi si arrampicano, poi raccolgono le noci, poi le mangiano, poi si rincorrono saltellando e così via.
Poi chiediamo ai bambini di suggerire altri animali, e poi giochiamo pure questi con le loro caratteristiche.

Quindi invitiamo tutti a scegliersi uno degli animaletti, ed ognuno giocherà così ad essere l’animaletto che ha scelto nello spazio scenico, quasi come un animale totemico, e non solo imiterà le azioni fisiche del suo animale, ma interagirà con gli altri animaletti, in giochi simbolici meravigliosi in cui le azioni potrebbero essere anche diametralmente opposte a quelle che si vedono in natura, e vedremmo così lupi chiacchierare e giocare amabilmente con cerbiatti, volpi e leprotti fare girotondi assieme, aquile e scoiattoli saltellare sui rami, sassi o foglie immaginari in gare di velocità.

E poi possiamo invitarli a imitare anche le caratteristiche naturali degli animali che hanno scelto, facendo loro vivere le emozioni che provano, in un luogo protetto e col gioco simbolico, nel diventare predatori o prede, ed alternarci in questi ruoli per osservare cosa cambia a seconda dell’animale che stanno giocando.

Dopo di che possiamo suggerire di scegliere altre ambientazioni, anche estratte dal mondo della fiaba.

Ed allora lo spazio scenico si potrebbe trasformare in un castello incantato su una nube, o nel ghiaccio, o sul fondo del mare, o su un’isola al centro di un lago che appare ogni mille anni e così via: la fantasia non ha limiti o pareti, ma ha ali da dispiegare al vento delle emozioni.

Orietta Bernardi e Marcello Muccelli (Maestro Ciambello)

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