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La cameretta destrutturata

Esperienza di due genitori alle prese con i giochi dei bambini.

Gianfranco Zavalloni diceva che i migliori regali per i bambini si trovano al negozio di ferramenta. Abbiamo scoperto che è proprio così, e ci permettiamo di aggiungere che si trovano anche nel bosco, in campagna, in montagna, al mare, al lago, al parco…

Da qualche anno è in questi luoghi che troviamo i migliori regali per i nostri figli di 4 e 7 anni, da quando abbiamo iniziato a vivere in famiglia l’educazione in natura e l’educazione diffusa, e, inevitabilmente, anche la cameretta dei bambini ha seguito il cambiamento. 

Piano piano i giochi più strutturati e prevalentemente di plastica come playmobil, duplo, macchinine, sono finiti sugli scaffali più alti; al loro posto sono rimasti a portata di mano materiali destrutturati e strumenti che permettono di giocare sperimentando e creando.

C’è a disposizione la scatola delle stoffe: scampoli di vari tessuti e quel che serve per il cucito come ago, fili e perline.  Accanto c’è il cestino dei fili di lana e dei gomitoli e vorremmo costruire un semplice telaio per piccole tessiture.

Vari contenitori contengono pigne, sassi, conchiglie, cortecce, rametti, foglie. È sempre pronta la scatola con la creta e gli attrezzi necessari a modellare. Lo spazio per la falegnameria è organizzato con una porzione di parete per appendere gli attrezzi, due ripiani per legni e bastoni da intagliare e assemblare e un tavolo per lavorare. Siamo riusciti a ricavare uno scaffaletto in un armadio dove raccogliamo piccoli materiali come tappi, perline, mollette di legno, molle, pezzetti di legno, ghiande, tappi. Nella scatola dei colori assieme alle matite colorate e ai pennarelli ci sono sempre a disposizione gli acquerelli e i pennelli, oltre ai fogli grandi di carta da pacchi per disegnare “in grande”. In un sacco i bambini raccolgono cartone di riciclo che utilizzano per i loro progetti. E poi ci sono sempre a disposizione forbici, colla vinilica, scotch di carta, elastici, contenitori di varie forme e dimensioni e i più disparati materiali di recupero. Fino a poco tempo fa avevamo sul balcone una scatola di plastica con la sabbia presa allo smorzo (è pulita ed economicissima) dove fare travasi, scenari e tanti giochi inventati; quando i bambini erano più piccoli usavamo una scatola di cartone di un vecchio puzzle piena di farina di mais (quella per fare la polenta, per intenderci) che al bisogno veniva aperta su un lenzuolo e utilizzata sia dentro casa che sul balcone…quanto tempo di divertimento a scavare e inventare in quel piccolo cantiere pret a porter! 

Piano piano questo tipo di oggetti e le attività ad essi connesse hanno preso il sopravvento e ora i bambini quando sono a casa giocano soprattutto con questi materiali destrutturati: sono a portata di mano, li appassionano e ci dedicano moltissimo tempo inventando storie, costruendo strumenti e personaggi, assemblando, progettando, creando: la loro stanza è più simile a un laboratorio piuttosto che a una cameretta…E loro ne sono felici. Giocano anche con i lego, i playmobil, le macchinine, gli animaletti, ma li usano spesso integrandoli nelle costruzioni e creazioni fatte da loro con i materiali naturali o di riciclo. Ad esempio costruiscono scenari con il legno per i playmobil, assemblano macchine di cartone o di creta con le ruote fatte di tappi, cuciono cuscini e mantelli per i peluche, inventano piste per le macchinine fatte di tavole di legno o carta argentata ecc.

Ci è voluto del tempo per arrivare a questa trasformazione del loro spazio di gioco domestico; abbiamo iniziato un poco alla volta, prima cercando e mettendo da parte i materiali, poi imparando ad usare bene lo spazio dedicato alle sperimentazioni per evitare di riempire tutta casa di colla, fango e insettini morti, poi abbiamo dedicato tanto tempo anche a imparare a usare gli attrezzi in modo corretto e sicuro. Ad esempio, all’inizio per gli attrezzi necessari per lavorare il legno (coltellini, scovolini, martelli, chiodi, seghetti, pinze ecc.) c’è stato bisogno della presenza costante di uno di noi genitori ed è stato necessario dedicare del tempo a responsabilizzare i bambini scegliendo anche con loro gli attrezzi, insegnando loro come maneggiarli correttamente e dando loro fiducia. 

Così come per usare forbici e aghi per cucire c’è stato bisogno di tempo, pazienza, passaggi progressivi. Questo per noi genitori ha significato metterci in gioco, essere presenti, accompagnare ma anche condividere la sorpresa della scoperta e la soddisfazione di riuscire a creare qualcosa di inaspettato. Di fatto per facilitare loro abbiamo imparato noi per primi, per esempio abbiamo scoperto la bellezza del lavorare il legno e siamo passati progressivamente, insieme ai nostri figli, dallo scortecciare i bastoni con uno scovolino a sagomare forme nel legno con il coltellino e la sega. Non è bastato dare loro semplicemente in mano attrezzi e materiali e lasciarli fare; abbiamo trascorso il tempo con i nostri figli per provare, sperimentare, trovare gli spazi e i modi migliori per usare certi materiali, e soprattutto per farli diventare capaci e soddisfatti di usare gli attrezzi in autonomia. Questo percorso di trasformazione è stata l’occasione per conoscerci meglio, per condividere idee e attività, per raggiungere traguardi e trovare soluzioni insieme, per stupirci e divertirci insieme. 

Ci è voluto e ci vuole tempo anche per cercare i materiali e gli attrezzi utili, ma è un’attività che ci permette molte occasioni di esplorazione e scoperta: i materiali naturali li raccogliamo nei giochi al parco, nelle gite in campagna, nelle vacanze in montagna o al mare; per il legno andiamo a cercare nei negozi di falegnameria dove ci sono molte attività e oggetti interessanti, poi qualche pezzo ce lo ha regalato il falegname che abbiamo conosciuto attraverso i nonni e che ci ha dato anche alcuni consigli sugli attrezzi da utilizzare; per le stoffe passiamo a cercare scampoli dal tappezziere, e, ovviamente, uno dei nostri luoghi preferiti è il ferramenta dove cerchiamo viti, chiodi e un  sacco di altre meraviglie. 

Sicuramente abbiamo il problema di gestire lo spazio per questi materiali e strumenti, ma quanto spazio occupano di solito nelle camerette i giochi di plastica, a volte enormi? E non rimangono spesso a prendere polvere o vengono semplicemente sparsi in ogni dove senza che i bambini ci si dedichino con interesse? In realtà, decidere di dare spazio a questo tipo di giochi destrutturati è stata un’opportunità per scegliere, per eliminare i gingilli inutili usa e getta che attirano l’attenzione dei bambini per brevissimo tempo e in modo superficiale, per decidere e selezionare insieme ai nostri figli. Non abbiamo eliminato totalmente i “giocattoli tradizionali”, ma abbiamo dato priorità ai materiali che incuriosiscono, che propongono una partecipazione attiva dei bambini, che possono essere utilizzati in miriadi di modi diversi e inaspettati, che sono multisensoriali e multifunzionali; li abbiamo messi nei luoghi più accessibili della camera e bene in vista e così facendo si è creato un ambiente esplorativo, adatto a sperimentare, provare, curiosare.

Per noi come genitori questo significa anche accettare il “disordine creativo” del laboratorio: trucioli, cartone tagliato, pezzetti di corteccia, colla, ritagli, frantumi di foglie secche, pezzetti di creta…Il nostro ruolo crediamo sia anche quello di pulire dove i bambini non riescono, per permettergli di ricominciare a sperimentare e giocare. A volte ci innervosiamo e ci giriamo dall’altra parte per non guardare il disordine (che almeno abbiamo convenuto con i bambini di confinare alla cameretta-laboratorio e a una parte del balcone), ma nei momenti di minore stanchezza vediamo come quella della cameretta sia una “confusione creativa”, operosa, felice, entusiasta, non caotica in modo scomposto e nervoso. Il processo è ancora in atto, procediamo piano piano scegliendo, limando, trovando possibilità. Ma anche quest’anno Babbo Natale si è messo d’accordo con il ferramenta e ci ha portato una sega giapponese, una punta per il trapano manuale, un affilacoltelli, tanti chiodini per i lavori col legno, omini di legno da decorare, legni per costruire, colla.

Paola e Stefano

Questi i giochi della cameretta-laboratorio:

  • Creta
  • Legno
  • Stoffe, gomitoli di lana, fili
  • Materiali naturali (sassi, bastoni, foglie, muschio, conchiglie, ghiande ecc.)
  • Acquarelli e tempere
  • Materiali di recupero (scatole, cartone, tappi, mollette, barattoli ecc.)
  • Vecchi vestiti e accessori per i travestimenti

E queste alcune delle attrezzature utili per giocare: 

  • Per la creta: piccoli attrezzi per modellare e stecchini
  • Per il legno: chiodi, martello, sega giapponese, scovolini, coltellini, seghetto, pinza, carta vetrata, colla a caldo ecc.)
  • Per il cucito: aghi, fili e forbici 
  • Elastici, scotch di carta, colla vinilica, forbici, matite colorate, penne, pennarelli, fogli di carta da pacchi

 

Bibliografia di approfondimento:

Antje Rittermann, Susann Rittermann “Piccoli falegnami” Ed. Terre di mezzo 

Francesco Tonucci “I materiali” Ed. Zeroseiup

Monica Guerra “Materie intelligenti” Ed. Junior

video su come tessere su un semplice telaio fai da te: https://www.youtube.com/watch?v=foVWijJKfyA

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